La psoriasi ha età?

Negli ultimi giorni, a causa dello studio e degli esami, non ho avuto il tempo di scrivere ma ciò non significa che abbia messo da parte il mio blog e le mie ricerche sulla psoriasi, anzi!
Diciamo che sto cercando di accumulare materiale nuovo di cui parlare e caso vuole che, proprio oggi, mi sia capitato tra le mani un libro intitolato: "Serenità - L'arte di saper invecchiare". Non che io sia vecchia o mi senta tale, ma il fatto che questo libro sia un caso editoriale in Germania e abbia venduto oltre 300.000 copie mi ha molto incuriosito.
L'autore Wilhelm Schmid, un insegnante di filosofia di grande successo in tutta la Germania, ha scritto libri molto noti che hanno come tema l'arte del saper vivere bene e quello della filosofia come aiuto pratico per la vita. Addirittura presso un ospedale di Zurigo egli ha svolto l'attività di "consulente filosofico" come supporto psicologico per i pazienti.
Il libro che sto leggendo, Serenità, è interessantissimo perché prende per mano il lettore attraverso le fasi della vecchiaia, vista non più come un nemico ma come una fase inevitabile dell'esistenza che può avere aspetti positivi e soprattutto alla quale ci si può preparare al meglio, senza ansie o depressione.
Quando l'ho letto ho ricollegato il tutto alla psoriasi perché essa si sviluppa nell'età dell'adolescenza e si ripresenta spesso durante la vecchiaia o nella fase che la precede. Alla giornata mondiale della psoriasi, per esempio, le persone affette dalla malattia che ho avuto il piacere di conoscere erano tutte sui cinquanta/ sessant'anni. Quindi mi sono chiesta: perché la psoriasi si scatena in una determinata età o periodi della vita come per esempio quello dell'adolescenza o della fase che precede la vecchiaia? Sono i cambiamenti a spaventarci e a procurarci questa malattia? La vecchiaia è amica o nemica della psoriasi?

Wilhelm Schmid scrive questo:

"Nella vita molte cose dipendono dalla felicità. E anche dall'infelicità, sebbene sia sempre difficile individuarne le cause. Quando ci capita quello che non dovrebbe mai accadere non ha molto senso rimproverare se stessi, gli altri, la vita o tutto il mondo. L'infelicità è possibile; una malattia può irrompere nella nostra vita o una certezza andare in malora. Perché proprio a me? Non si può mai spiegare davvero. Perché in questo momento? Potrebbe essere un caso. Quando ne uscirò? Forse mai. E allora? Non resta che stabilirci un rapporto più o meno buono, come quando ci diciamo che questo è il compito che la vita mi pone, se per caso o con uno scopo non si sa.
[...] Fondamentalmente, non è affatto in mio potere sospendere la polarità della vita, ossia la tensione tra il suo lato positivo e quello negativo, senza la quale non esisterebbe. In altre epoche questa consapevolezza era chiara. Lo testimonia ciò che si può leggere sugli antichi orologi: "Che cosa sarebbe la luce senza l'ombra?". In epoca moderna, però, la fede in un al di qua felice ha portato con sé l'aspettativa di saper rimuovere del tutto il negativo dalla propria esistenza."

Dalla mia esperienza personale ho imparato che la psoriasi nasce in un momento di cambiamento della vita e se questo cambiamento non viene accettato, la nostra pelle ce lo dimostra. Quindi, così come l'adolescenza rappresenta una fase si sviluppo sia a livello mentale sia a livello fisico, e in un certo senso ci sentiamo costretti a crescere, così nella vecchiaia probabilmente la psoriasi è il risultato della nostra paura di invecchiare, di perdere poco a poco le energie di cui abbiamo sempre disposto, di avvicinarci al dolore e al distacco delle cose che abbiamo sempre amato. 
E se cambiassimo prospettiva e ci sforzassimo di capire che è tutto questo affanno che nutriamo nei confronti della vita a crearci dolore, ansia e anche malattie come la psoriasi? Basti pensare a quanto sono frequenti le malattie psicosomatiche al giorno d'oggi. Siamo noi stessi la causa? La ricerca della felicità e la consapevolezza del suo raggiungimento è sicuramente una cosa positiva, ma non deve diventare un'ossessione.
Allora forse dovremmo smettere di pensare che tutto nella vita debba avere un senso o andare secondo i piani prestabiliti, che spesso è necessario andare contro il senso comune e smantellare convinzioni assodate. Accettare la psoriasi, il cambiamento positivo ma anche negativo.
Serenità mi ha offerto l'occasione di riflettere sull'ars vivendi e sul fatto che accettare i propri limiti ci consenta di abbracciare la vita nella pienezza delle sue stagioni. Primavera, estate, autunno, inverno. Infanzia, giovinezza, maturità e vecchiaia.




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