Involucro emotivo - Premio Fondazione Natalino Corazza Psoriasi&Co, 7 Aprile Accademia di Belle Arti di Bologna

Venerdì scorso ho avuto l'onore e l'immenso piacere di partecipare alla prima edizione del Premio Fondazione Natalino Corazza Psoriasi&Co presso l'Accademie di Belle Arti di Bologna.
Il concorso è stato intitolato: Involucro Emotivo. Quando la pelle cambia anche l'anima. Tutti gli studenti iscritti al concorso sono stati invitati a partecipare al ciclo di incontri organizzato dal corso di Didattica dei linguaggi artistici in un'indagine fra arte e letteratura, fra psicoanalisi e antropologia sul tema della pelle, con l'obbiettivo di creare artisticamente una loro interpretazione riguardo a questo tema.
Si è iniziato l'incontro con la performance di Virginia Galli "L'arte a fior di Pelle", a seguire  la conferenza del grande David Le Breton "Antropologia della Pelle", poi la premiazione delle opere vincitrici e infine l'inaugurazione della mostra accompagnata da un piccolo aperitivo.

Che dire? è stato un pomeriggio davvero emozionante in cui non si è parlato di "dermatologia" ma di "pelle". Che cos'è la pelle? 
Come ha sottolineato David Le Breton, professore presso l'Università di Strasburgo nonché grande antropologo e sociologo, la pelle è l'apertura al mondo, essa conserva le tracce della storia individuale, è come un palinsesto, l'immagine speculare della persona che la indossa. 
Essa è caratterizzata da molteplici aspetti e nessuno esclude l'altro: può essere infatti il confine che separa noi stessi dal mondo circostante come una sorta di frontiera o lo specchio di ciò che sopportiamo dentro, metonimia della persona e metafora della vita; la pelle è un importante organo in quanto è misura di contatto con gli altri ma anche con noi stessi, può celare identità insopportabili e nascondere lutti vissuti nel passato.
C'è anche una teoria che dice che il cuore soffre talmente tanto che il dolore che proviamo sul corpo, e quindi sulla pelle, sia un dolore nato per "coprire" il male immenso che prova il cuore. La pelle traccia il sé, il confine tra fuori e dentro, è testimone dell'esperienza di un dolore "controllato" grazie al quale entriamo in contatto con il nostro corpo e ci sentiamo ancora vivi, intatti. E ricominciamo.
"Sento,  dunque sono". Corpo e mente allora diventano estensioni dell'anima e misura del mondo così l'antropologia studia il corpo come metafora e filtro semantico.

Sono rimasta affascinata da queste considerazioni perché non sono stati utilizzati termini medici per spiegare certi aspetti ma tutto il discorso ruotava intorno al punto di vista letterario, artistico e culturale.
Ed ecco che la cultura torna protagonista sulla scena: è un antidoto, uno strumento che aiuta a pensare, a comprendere motivi apparentemente sconosciuti, che lega le persone le une alle altre e perché no, è anche una cura. 

La mostra presso L'Accademia di Belle Arti di Bologna è ancora aperta, non perdetevela!


Aula Magna - Accademia di Belle Arti di Bologna

Prof. David Le Breton (al centro) e Valeria Corazza

Giorgia Minoli - Im Pressioni
Fotografia.
 

Giovanni Scarantino - Touching Soul
 Stampa getto di inchiostro

Giorgina della Porta - Assenza
Bic su carta




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